Nel 1953 Gino Cardin e Ambrogio Moro decisero di costruire un nuovo e moderno cineteatro nel centro di Monza. Commissionarono all’ingegnere Fumagalli il progetto de “il Manzoni”, che il 9 settembre del 1955 venne inaugurato con la proiezione del film “Sette spose per sette fratelli”, diventando ben presto un polo culturale di riferimento per i cittadini.
L’edificio è caratterizzato da un ampio foyer completamente vetrato che mette in mostra gli scaloni d’accesso alla sala, gli ornati dei controsoffitti, la colonna dello scultore Oliva vicino al botteghino e le vetrine. Il vasto foyer del piano ammezzato, che disimpegna l’ingresso alle gradinate superiori, è impreziosito da un affresco del pittore toscano Ghino Baragatti, raffigurante una scena della storia monzese con la Regina Teodolinda che riceve dal Borgomastro le chiavi della città.
Configurata a gradoni per una perfetta visione da ogni ordine di posti, la sala viene dotata di adeguati sistemi di aerazione, illuminazione e acustica. Fin dall’origine ne era stato previsto l’uso anche teatrale: infatti nel corso degli anni calcheranno il palcoscenico le più importanti compagnie italiane di avanspettacolo, operetta, lirica, concertistica ma soprattutto prosa.
Se alla funzione prevalente di cinematografo quella di teatro si era inizialmente solo affiancata, con gli anni Novanta la proprietà decide di trasformare la sala esclusivamente in teatro, compiendo lavori di ristrutturazione e dotandola di funzionali attrezzature sceniche.
Negli ultimi vent’anni il Manzoni si è affermato come la sala teatrale più importante e prestigiosa della Brianza grazie anche alla viva partecipazione del pubblico sempre più numeroso.